La scelta del pesce in scatola che si trova tra gli scaffali del supermercato è molto ampia. Salmone, tonno, pesce spada, sardine, sgombri, alici, sono conserve molto pratiche e gustose e, per questo, molto apprezzate dai consumatori.
La maggior parte del pesce che viene lavorato e inscatolato in Italia arriva da mari esteri, ad esempio, il tonno proviene principalmente dalla Spagna e dall’India e lo sgombro arriva il più delle volte dall’Irlanda e dall’Islanda.
Il regolamento n.1379 del 2013 obbliga le aziende a riportare sull’etichetta delle confezioni sia la zona di cattura, sia la modalità di pesca. Un’altra informazione importante da cercare in etichetta, per scegliere il prodotto migliore, è il tipo di olio utilizzato: è bene preferire sempre l’olio d’oliva rispetto all’olio di semi.
Le confezioni in vetro sono consigliate in quanto è possibile controllare a vista il prodotto all’interno. Per essere di buona qualità, il prodotto deve risultare integro e totalmente ricoperto da olio limpido. Se invece l’olio risulta torbido e ricco di “briciole” di pesce, allora il prodotto è di qualità scadente.
La differenza tra confezione di vetro e di latta è importante anche per la conservazione. Infatti, se avanza del pesce in vetro, puoi lasciarlo lì, ricoprendolo con dell’olio extravergine di oliva. Nel caso della latta, invece, è necessario trasferire il prodotto avanzato in un barattolo di vetro.
Nel caso in cui decidessi comunque di acquistare la classica scatoletta, accertati che non sia ammaccata o scalfita, altrimenti c’è il rischio di rilascio di metalli che vanno a contaminare il pesce all’interno.
Fonte: Melarossa