La Commissione Europea ha adottato una strategia per proteggersi dal Covid-19 anche durante i mesi invernali, mesi durante i quali le riunioni in ambienti chiusi sono più frequenti con un conseguente aumento del rischio di trasmissione del virus.
La strategia messa in atto dalla Commissione raccomanda di restare prudenti e di non abbassare la guardia nemmeno nel 2021, quando avverrà la distribuzione dei vaccini. Le misure di contenimento verranno allentate gradualmente per scongiurare una nuova ondata del virus; è anche per questo motivo se in Italia il nuovo DPCM “delle feste” impone pesanti restrizioni. Non sarà, però, soltanto il nostro Paese a dover trascorrere le prossime festività in modo sobrio, sicuro e sicuramente diverso, ma anche tutti i paesi europei poiché in questa situazione è fondamentale un approccio coordinato a livello dell’UE. Gli sforzi compiuti da tutti negli ultimi mesi non possono essere vanificati. Quest’anno, la vita e la salute devono avere la precedenza sulle feste; qualsiasi allentamento delle misure dovrebbe tenere conto dell’evoluzione della situazione epidemiologica e della disponibilità di capacità sufficienti per effettuare test, rintracciare i contatti e curare i pazienti.
Margaritis Schinas, Vicepresidente per la Promozione dello stile di vita europeo, ha affermato che è di vitale importanza fornire agli Stati membri orientamenti che promuovano un approccio comune alla stagione invernale e che indichino in particolare come gestire il periodo di fine anno. Occorre limitare futuri focolai di contagio nell’UE, poiché solo attraverso una gestione continua della pandemia si eviteranno altri lockdown e sarà possibile superare la crisi.
La strategia “Restare al riparo dalla COVID-19 durante l’inverno” raccomanda una serie di misure per tenere sotto controllo la pandemia finché i vaccini non saranno disponibili su larga scala. I punti cardine sono:
- distanziamento fisico e limitazione dei contatti sociali, fondamentali durante i mesi invernali, compreso il periodo delle festività;
- test e tracciamento dei contatti, essenziali per individuare cluster di casi e interrompere la trasmissione dell’infezione;
- sicurezza degli spostamenti, che richiede un approccio coordinato a fronte del possibile aumento degli spostamenti durante le festività di fine anno. Occorre preparare le infrastrutture di trasporto e comunicare con chiarezza gli obblighi di quarantena che possono essere imposti quando la situazione epidemiologica nella regione di origine è più grave rispetto alla regione di destinazione;
- personale e capacità dei sistemi sanitari: occorre predisporre piani di continuità operativa delle strutture sanitarie per garantire la gestione dei focolai di COVID-19 e la continuità dell’accesso alle altre cure. Tramite appalti congiunti si può sopperire alle carenze di attrezzature mediche;
- salute mentale: la stanchezza da pandemia è una reazione naturale alla situazione attuale. Gli Stati membri dovrebbero seguire gli orientamenti dell’ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità relativi al potenziamento del sostegno pubblico per fronteggiare la stanchezza da pandemia. Anche il sostegno psicosociale dovrebbe essere potenziato;
- strategie nazionali di vaccinazione: la Commissione è pronta a sostenere gli Stati membri ove necessario nella distribuzione dei vaccini secondo i rispettivi piani di distribuzione e vaccinazione. Un approccio comune a livello dell’UE per quanto riguarda i certificati di vaccinazione dovrebbe rafforzare la risposta della sanità pubblica negli Stati membri e la fiducia dei cittadini nello sforzo di vaccinazione.
In Europa la prima ondata della pandemia è stata efficacemente contenuta grazie a misure stringenti, il cui allentamento troppo rapido durante l’estate ha però portato a un peggioramento in autunno. È da evitare nuovamente che si ripeta questo scenario.
Finché non sarà disponibile un vaccino sicuro ed efficace e gran parte della popolazione non sarà stata vaccinata, gli Stati membri dell’UE dovranno proseguire gli sforzi per attenuare la pandemia seguendo un approccio coordinato, come richiesto dal Consiglio europeo.
Ulteriori raccomandazioni saranno emanate all’inizio del 2021 al fine di elaborare un quadro completo di controllo della COVID-19 basato sulle conoscenze e sull’esperienza maturate finora e sugli ultimi orientamenti scientifici disponibili.
Fonte: Unione Europea