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CORONAVIRUS: RISCHIO LEGIONELLA NEGLI EDIFICI NON UTILIZZATI

Una delle conseguenze del Covid-19 è stata la chiusura di edifici come luoghi di lavoro, scuole, alberghi, ristoranti, strutture recettive, centri sportivi. Questa, se non gestita correttamente, può accrescere il rischio di crescita di Legionella negli impianti idrici e nei dispositivi associati, provocando danni per la salute.

Per questo motivo, l’ISS ha pubblicato un rapporto per fornire informazioni utili sul rischio Legionella e sulla sua prevenzione, utili per i responsabili di tutti gli impianti a rischio di trasmissione di Legionella di strutture turistico recettive, (rientranti nel codice ATECO 55) e altri edifici ad uso civile e industriale. Queste indicazioni sono utili non solo per il datore di lavoro ma anche per i lavoratori o per qualsiasi persona frequenti il luogo di lavoro, in quanto il D.Lgs 81/08 prevede l’obbligo di valutare questo tipo di rischio.

Ma cos’è la Legionella? È “uno tra i patogeni più importanti trasmessi attraverso l’acqua, responsabile di una grave polmonite interstiziale denominata ‘malattia dei legionari’, generalmente nota come ‘legionellosi’ e di una sindrome lieve simil-influenzale detta ‘Febbre di Pontiac’”.  

All’interno delle strutture turistico ricettive, la trasmissione della malattia all’uomo avviene attraverso inalazione di aerosol contaminato da Legionella, proveniente soprattutto da docce e rubinetti di impianti idrici, vasche idromassaggio, fontane decorative, ecc. non adeguatamente manutenuti, aventi condizioni di temperatura, presenza di biofilm e calcare, che favoriscono la sopravvivenza e la crescita del batterio.

Il rapporto dell’ISS è utile non solo per le strutture recettive ma anche per tutti gli edifici ad uso civile e industriale, come ad esempio le scuole, le università, gli uffici, le attività di ristorazione, centri commerciali, ecc. che a causa del lockdown sono rimasti chiusi e la cui rete di distribuzione interna non è stata controllata adeguatamente. 

Nel caso in cui l’edificio sia rimasto chiusi per più di un mese, prima della riapertura occorre applicare alcune misure straordinarie di controllo:

  • “verificare la corretta circolazione dell’acqua calda in tutte le parti del sistema idrico assicurando, al contempo, che la temperatura all’interno dell’accumulo o del boiler sia non inferiore a 60°C mentre quella misurata in corrispondenza del ritorno dagli anelli di ricircolo non scenda al di sotto dei 50°C;
  • verificare che la temperatura dell’acqua calda, erogata da ciascun terminale di uscita, raggiunga un valore non inferiore a 50°C entro 1 minuto dall’apertura del terminale (evitando schizzi) e che la temperatura dell’acqua fredda non superi i 20°C dopo un flussaggio di 1 minuto. In presenza di valvole miscelatrici termostatiche, verificare che le suddette temperature vengano raggiunte dalle tubazioni che le alimentano;
  • pulire, disincrostare e, all’occorrenza, sostituire tutti i terminali (docce e rubinetti) di acqua calda e fredda; flussare abbondantemente e disinfettare periodicamente con cloro le cassette di scarico per WC, gli orinatoi, i by-pass e tutti gli altri punti sulla rete;
  • assicurarsi che i serbatoi di stoccaggio dell’acqua potabile contengano cloro residuo libero (valore consigliato: 0,2 mg/l). Concentrazioni di disinfettante più elevati (1-3 mg/l) sono efficaci nel controllo della proliferazione di Legionella, ma alterano le caratteristiche di potabilità dell’acqua;
  • verificare che tali livelli di disinfettante siano raggiunti in tutti i punti individuati come sentinella e in quelli scarsamente utilizzati;
  • monitorare le temperature e i livelli di biocida per almeno 48 ore apportando, se necessario, opportune regolazioni; prelevare campioni d’acqua per la ricerca di Legionella dai terminali sentinella (i campioni microbiologici campionati prima delle 48 ore successive all’inizio delle operazioni di disinfezione possono risultare ‘falsi negativi’);
  • se campioni d’acqua prelevati risultano negativi, i sistemi di acqua calda e fredda sono da considerarsi sotto controllo e l’edificio può essere riaperto”.

Nella guida dell’ISS sono poi riportate indicazioni su come gestire correttamente le altre sezioni impiantistiche.  

Qui è possibile scaricare e consultare la guida integrale nella quale sono indicate anche le azioni da intraprendere per garantire un regime di controllo normale degli impianti, applicabile ad edifici o strutture rimasti chiusi per meno di un mese.

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