Con l’inizio della stagione autunno-invernale l’Italia si trova ad affrontare un lento e progressivo peggioramento della epidemia da Covid-19, in una fase in cui è previsto un aumento della circolazione di altri patogeni respiratori come i virus influenzali. Sebbene l’andamento dell’epidemia alla fine dell’estate sia stato più contenuto rispetto a quello di altri Paesi europei, è comunque fondamentale rafforzare l’attività di prevenzione e risposta al virus, alla luce di tutti i possibili scenari che potrebbero delinearsi nelle prossime settimane. È questa la premessa che ha portato all’elaborazione del documento “Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale”, frutto del lavoro di esperti dell’Inail e delle altre istituzioni rappresentate nel Comitato tecnico scientifico (Cts) istituito presso la Protezione civile.
La nuova pubblicazione, approvata dal Ministero della Salute e dalla Conferenza delle Regioni, dopo aver ricostruito le azioni svolte dall’inizio dell’emergenza sanitaria, illustra le attività preparatorie messe in campo durante la fase di transizione e in vista della stagione autunno-invernale, prendendo a riferimento gli otto pilastri strategici individuati dall’Organizzazione mondiale della sanità per la risposta alla pandemia, dal coordinamento nazionale delle attività di pianificazione e monitoraggio alle azioni di supporto operativo e logistico per il potenziamento dei presidi ospedalieri, l’approvvigionamento di test, tamponi e dispositivi di protezione individuale, e la fornitura di farmaci.
L’obiettivo del documento, articolato in cinque capitoli, è quello di fornire alle autorità di sanità pubblica impegnate nella risposta all’epidemia da SARS-CoV-2 nel nostro Paese una sorta di “cassetta degli attrezzi”, che identifica l’insieme degli strumenti operativi già disponibili e propone un approccio condiviso alla rimodulazione delle misure di contenimento/mitigazione del virus, per supportare la verifica e, se necessario, il rafforzamento dello stato di preparazione dei sistemi sanitari nelle Regioni, così da fronteggiare in modo ottimale un eventuale aumento delle infezioni e i diversi scenari che si potrebbero presentare nei prossimi mesi.
La pubblicazione, in particolare, ne individua quattro:
- il primo scenario è caratterizzato da una situazione di trasmissione del virus localizzata, sostanzialmente invariata rispetto al periodo luglio-agosto;
- il secondo da una situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa, ma gestibile dal sistema sanitario nel breve-medio periodo;
- il terzo da una situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa, con rischi di tenuta del sistema sanitario nel medio periodo;
- il quarto scenario ipotizzato vede la trasmissibilità dei casi fuori controllo, con un numero di infezioni elevato e chiari segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali nel breve periodo, senza la possibilità di tracciare l’origine dei nuovi casi.
Le misure indicate in questi scenari hanno la funzione di supportare e orientare il processo decisionale delle singole Regioni e Province autonome in relazione alla propria situazione epidemiologica e, proprio per la loro funzione di orientamento, non sono da intendersi vincolanti. In ciascuna Regione, infatti, possono verificarsi condizioni epidemiologiche molto diverse, tali da prevedere misure specifiche di controllo e mitigazione. Per ciascuno dei quattro scenari nazionali, quindi, sono ipotizzate misure scalabili, sia in senso restrittivo che permissivo, in base al verosimile livello di rischio identificato dal sistema di monitoraggio settimanale, istituito dal Ministero della Salute in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità.
Qui il documento di Inail e ISS.
Fonte: Inail