#LEPILLOLEDISTUDIOTRE
I guanti monouso in lattice sono una barriera fisica tra la pelle e tutte le superfici con cui si viene a contatto. Nell’emergenza Coronavirus siamo tutti invitati a soffermarci con più attenzione su tutte le attività che automaticamente svolgiamo durante il giorno e che, in questa situazione, possono compromettere la nostra sicurezza (toccarci naso, bocca, occhi, abbracciare e stringere mani, appoggiare le mani sul carrello della spesa, maneggiare banconote, toccare maniglie di porte interne ed esterne di case, uffici, luoghi pubblici, ecc…).
Quanto è rischioso oggi questo “normale” comportamento? Tanto.
Indossare i guanti monouso, durante questo periodo, per uscire a svolgere le faccende lavorative o familiari primarie rappresenta una maniera semplice di ridurre la carica microbica che portiamo a casa, sul nostro corpo e nei nostri ambienti, di ritorno da luoghi pubblici. Questo è vero a patto che li buttiamo ad ogni rientro a casa e che durante l’utilizzo evitiamo il contatto delle mani con tutto il resto del nostro corpo.
Quindi i guanti monouso sono consigliati se si ipotizza di toccare superfici e oggetti potenzialmente infetti, ma ciò non sostituisce l’igiene e la detersione delle mani frequente e prima di toccarsi naso, bocca e occhi.
Ricordiamo che la regola principale per rimanere lontani dal Coronavirus è restare a casa. Concedersi di uscire e correre rischi solo per vere necessità di lavoro o di sussistenza, rispettando comunque le distanze di sicurezza da altre persone.
In questi casi, utilizziamo pure i DPI che riteniamo più idonei e che ci fanno sentire più sicuri, ma non dimentichiamo, tornati a casa, di smaltire guanti monouso prima di toccare qualunque cosa e disinfettare le mani.
#iorestoacasa