#LEPILLOLEDISTUDIOTRE
La pandemia causata dal Coronavirus ha messo la popolazione mondiale davanti alla necessità di doversi munire di dispositivi di sicurezza individuali per proteggersi dal virus e diminuire il rischio contagio.
Per la protezione del singolo individuo la scelta ricade tra le mascherine chirurgiche, FFP (Filtering Face Piece) 2 e FFP 3. Attività banali quali aprire una porta, telefonare, sedersi, andare in bagno, bere, mangiare un panino, riposarsi, strofinarsi gli occhi, possono diventare fonti di rischio se ogni volta non si adottano le procedure di sicurezza quali lavare spesso le mani, disinfettare spesso le superfici e i dispositivi con cui si viene a contatto e mantenere la distanza interpersonale di almeno 1 metro dalle altre persone.
I virologi dell’OMS e dell’ISS spiegano che una persona sintomatica per contatto diretto (distanza < 1m) può contagiare di Covid-19 una o più persone vicine e poiché il contagio avviene principalmente tramite particelle contenute nella saliva o negli starnuti, la mascherina è il dispositivo di protezione più immediato in quanto protegge il naso e la bocca di ogni persona.
I contatti possono avvenire tra persone sane con sane, sane con sintomatiche e viceversa.
Il caso sano/sano è quello meno pericoloso in termini di salute e sicurezza, in questo caso le protezioni sono di carattere esclusivamente cautelativo. Il secondo caso sintomatico/sano è rischioso e va tenuto sotto controllo perché una persona sintomatica è contagiosa.
La mascherina semi facciale senza valvola offre una barriera permeabile bidirezionale in modo che il flusso respiratorio possa continuare anche quando la mascherina è indossata e nel breve termine garantisce l’azione filtrante- Poi con il passare del tempo l’azione filtrante si allenta: la rete costituita da microfibre si allarga e non rimane altro che una semplice patina esterna. Più passa il tempo, più si perde l’azione filtrante.
Nella mascherina semi facciale con valvola, questa è unidirezionale e favorisce l’uscita d’aria nell’espirazione, bloccandosi nell’inspirazione.
Quindi, per riassumere, la mascherina senza valvola non è affidabile per due motivi: se è ben tenuta aderente al viso la perdita di azione filtrante si manifesta attraverso la sua superficie; se non lo è, le perdite d’aria dagli spifferi laterali la rendono non idonea. Quella con valvola, invece, è stata studiata e realizzata per ottimizzare lo scambio tra interno ed esterno e assicura un’efficace azione filtrante.
Da questo si capisce che la mascherina di protezione cautelativa usa e getta per la popolazione (quindi non per gli operatori sanitari e i malati, che sono dotati invece di mascherine speciali) non è un dispositivo di protezione individuale efficace se usata singolarmente; è bene e opportuno puntare sempre sull’aggiunta di misure d’igiene e comportamentali.