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SICUREZZA ALIMENTARE: FRODI ALIMENTARI

Con il termine frode alimentare si indica la produzione e la distribuzione di alimenti non conformi alle norme vigenti. Il vantaggio di questa truffa per le aziende è quello di modificare il prodotto in modo da abbassare i costi di produzione e di conseguenza aumentare il proprio guadagno.

Esistono due tipi di frode alimentare: sanitaria e commerciale.

  1. Frodi sanitarie: fatti che rendono nocive le sostanze alimentari e attentano alla salute pubblica. Possono essere commessi da chiunque detiene per il commercio o pone in commercio acque, sostanze o cose da altri avvelenate, adulterate o contraffatte in modo pericoloso per la salute pubblica.
  2. Frodi commerciali: ledono i diritti contrattuali e patrimoniali del consumatore. Per configurare una frode in commercio, è sufficiente anche una piccola differenza circa l’origine del prodotto o la provenienza, o sul sistema di preparazione, o sulla quantità.

Si distinguono in:

Alterazione: modifica delle caratteristiche chimico-fisiche e/o organolettiche di un alimento, dovuta a processi naturali. La vendita di un prodotto alterato è considerata una frode alimentare.

Adulterazione: variazione volontaria della naturale composizione dell’alimento senza effettuare aggiunta di altre sostanze; questa frode ha riflessi negativi sia commerciali che nutrizionali.

Sofisticazione: modifica volontaria della composizione naturale o legale di un alimento mediante l’aggiunta di una sostanza estranea (es: aggiunta di olio di semi agli oli di oliva, aggiunta di saccarosio al vino, aggiunta di colorante giallo alla pasta di semola per simulare la pasta all’uovo). Un alimento scadente viene “sofisticato” per renderlo simile ad un prodotto di ottima qualità, anche con aggiunta di sostanze chimiche non consentite.

Contraffazione: sostituzione di un alimento con un altro di minor pregio ma che presenta caratteristiche macroscopiche assai affini. Si ha la contraffazione del prodotto e/o del marchio.

Doppio Standard della Qualità: Alimento commercializzato con lo stesso marchio e confezione in diversi stati membri, ma con differenze nella composizione.

Alcuni esempi:

Formaggi
* formaggi ottenuti con latte in polvere ricostituito;
* mozzarelle di bufala contenenti percentuali più o meno elevate di latte vaccino;
* attribuzione della designazione di formaggio doc a formaggi comuni;
Olio
* olio extravergine contenente oli raffinati, sia di oliva che di semi;
* oli di semi variamente colorati che possono venire spacciati per oli di oliva.
Pasta
* uso di semole di qualità scadente o avariate;
* aggiunta di coloranti o di additivi chimici per imitare le paste speciali o le paste all’uovo o per mascherare il tipo di sfarinato usato.
Vini
* vini ottenuti dalla fermentazione di zuccheri di natura diversa da quelli dell’uva;
* aggiunta di sostanze vietate: alcool, antifermentativi, aromatizzanti, coloranti;
* qualità inferiore a quella dichiarata in etichetta.


​Il Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) è uno dei maggiori organismi europei di controllo dell’agroalimentare e ha come obiettivi la:

  • prevenzione e repressione delle frodi nel commercio dei prodotti agroalimentari e dei mezzi tecnici di produzione per l’agricoltura;
  • vigilanza sulle produzioni di qualità registrata (DOP, IGP, Bio, …);
  • contrasto dell’irregolare commercializzazione dei prodotti agroalimentari introdotti da Stati membri o Paesi terzi e i fenomeni fraudolenti che generano situazioni di concorrenza sleale tra gli operatori e sanzioni per il corretto funzionamento degli accordi interprofessionali.

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