Nel novembre 2017 la Commissione europea ha dichiarato che i produttori di paesi terzi devono rispettare le stesse norme di quelli dell’UE. Queste misure, adottate dal Parlamento europeo il 22 maggio 2018, entreranno in vigore solo il 1° gennaio 2021.
Quindi, nel frattempo, il dubbio rimane: il biologico importato è sicuro?
Grazie a controlli accurati e ripetuti, le produzioni biologiche italiane ed europee certificate sono molto sicure. Ma all’estero chi controlla i prodotti importati?
Il presidente di Federbio, Paolo Carnemolla, ha spiegato che, fino allo scorso giugno, per importare prodotti alimentari in Europa da Paesi terzi ci sono due possibilità:
- Stringere accordi di equivalenza e quindi condividere le norme e i sistemi di certificazione. In questo modo il sistema è identico al nostro e i prodotti circolano liberamente.
- Importare solo da alcuni Paesi, che devono seguire norme di produzione conformi alle nostre. Il tutto è gestito dagli organismi di certificazione italiani.
In questi casi, non è comunque da escludere completamente il rischio frode poiché, non potendo l’Unione Europea vigilare in modo diretto, il sistema si presta a qualche falla.
Il vecchio sistema consentiva l’importazione da Paesi esteri sotto il controllo del Ministero delle politiche agricole, il quale però non lavorava bene. Adesso il nuovo sistema sfrutta l’esperienza e la competenza degli organismi autorizzati europei che devono verificare l’operato dei colleghi extra-europei.
C’è il rischio, in parte, che qualcosa possa sfuggire ai controlli: soia, mais, girasole e grano arrivano in enormi quantità su grandi navi e con filiere molto lunghe, per questo sono più difficili da controllare.
È più sicuro, invece, comprare frutta e verdura bio extra-europee, perché la coltivazione è molto diversa da quella tradizionale e il numero dei controlli è maggiore.
Quindi concludendo, non sono da considerarsi sicuri pasta o mais biologici prodotti con materie prime non italiane o extra-europee, mentre lo stesso non si può dire per la frutta e la verdura esotica: banane, mango, avocado e altri frutti, anche secchi, assorbono meno fertilizzanti e antiparassitari rispetto alla media e sono dunque un po’ più sicuri (anche se non si acquistano bio).