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STUDIOTRE

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VALUTAZIONE DEI RISCHI. RISCHIO DA RADIAZIONI A RADIOFREQUENZA

Le radiazioni a radiofrequenze vengono utilizzate in vari settori delle telecomunicazioni e in molte altre applicazioni biomediche e industriali. L’evoluzione delle tecnologie comporta lo sviluppo di numerose sorgenti di radiofrequenze che, col tempo, possono provocare effetti negativi sulla salute. Per questo motivo sono stati individuati dei valori al di sopra dei quali non è indicata l’esposizione al fine di limitare ed evitare ipotetici rischi di effetti a lungo termine.

Il rischio maggiore per la popolazione è dato dall’esposizione ai campi elettromagnetici generati da due tipologie di sorgenti:

  1. Impianti che diffondono segnali utilizzati nelle telecomunicazioni, detti “sorgenti fisse ambientali”;
  2. Apparati ad uso personale (cellulari, telefoni cordless, laptop e altri dispositivi wireless).

Le sorgenti ambientali determinano esposizioni prolungate nel tempo che interessano il corpo intero, mentre gli apparati di uso personale sono fonte di esposizioni non continuative nel tempo che interessano, in modo specifico, una determinata parte del corpo.

Altre categorie di sorgenti a cui l’uomo è esposto sono gli elettrodomestici come il forno a microonde e altri dispositivi che trasmettono segnali a distanza, come gli antifurti o, nell’ambito medico, le risonanze magnetiche. Queste sorgenti emettono campi a radiofrequenza di bassa intensità e breve durata, non comportando perciò significativi livelli di esposizione.

L’esposizione a radiofrequenze associata all’uso del cellulare è:

  1. Episodica, cioè ha luogo solo se il cellulare è in utilizzo;
  2. Discontinua, in riferimento all’andamento della potenza di emissione del dispositivo durante le chiamate;
  3. Localizzata, in diverse parti del corpo; ad esempio quando il cellulare è appoggiato all’orecchio, l’assorbimento di energia è confinato all’area della testa in stretto contatto con la sorgente.

Le valutazioni dei rischi per la salute da esposizioni ambientali, inclusi i campi elettromagnetici, si basano sull’insieme delle evidenze scientifiche derivanti da indagini sull’uomo, sugli animali da laboratorio e su sistemi cellulari. La ricerca più recente è stata motivata dalla preoccupazione che a causa delle crescenti applicazioni dei campi a RF, anche piccoli incrementi del rischio di malattie rare avrebbero potuto avere un largo impatto di sanità pubblica.

In conclusione, ad oggi, con la consapevolezza delle gravi conseguenze che nel tempo possono derivare, è fondamentale che i datori di lavoro mettano in atto tutte le misure per la sicurezza dei propri lavoratori e si occupino di redigere un’accurata valutazione dei rischi.

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